NON FARO’ IL COMMISSARIO PER IL CONCORSO TRUFFA

Gentile Ministro Giannini, avete dato il via ad un Concorso che metterà in gioco la carriera di molti miei colleghi che già sono abilitati e che insegnano da molti anni nella Scuola, che hanno già fatto il percorso legale che era previsto e che voi non avete modificato (cioè il TFA), hanno pagato tasse, hanno rispettato la frequenza anche con grandi sacrifici, hanno sostenuto esami annuali e l’esame finale con tesi e votazione. Perché loro sono rimasti fuori dal piano di assunzioni? Mi sembra ingiusto.

Per questo motivo ho deciso che non faro’ il commissario di questo concorso e non lo farei neanche se mi pagaste di più. Forse sarò l’unica a rinunciare o forse saremo in pochi, allora pazienza, vuole dire che Lei avrà avuto una visione più lungimirante della  nostra. O forse no.

Gentile Ministro Giannini, ho appena finito di correggere i compiti e ho letto con attenzione l’ordinanza ministeriale sulla Mobilità 2016/2017 che cambierà la vita di un milione di dipendenti del reparto scuola e tra questi ci sono anche io. Io, un’insegnante della scuola italiana, una qualunque come gli altri.  Se può valere a qualcosa per essere ascoltata, sono quella dei cartelli, quella che ha augurato BUONE FESTE per Natale a Lei e a tutto il Governo e che le augura già BUONE VACANZE per la prossima estate, sapendo di non poter fare lo stesso con se stessa.

Sa perché? Perché come ogni anno, nel mese di Agosto io sarò costretta, anche quest’anno, a vivere il mio solito calvario dell’ attesa e del dolore. Attesa di sapere cosa sarà di me e dolore per la paura di dovere vivere ancora un anno scolastico senza la mia famiglia, lontano da casa. Ma che ne sa quanto è destabilizzante sapere ad Agosto dove si lavorerà a Settembre? Lo sa che, per le assegnazioni provvisorie, agli insegnanti viene comunicato il 30/31 Agosto dove si dovrà prestare servizio l’ 1 settembre!? Scioccante, cara Ministra, se si pensa che in alcuni casi l’alternativa riguarda province distanti tra loro più di 1000 Km, no?

Lavoro fuori dalla mia provincia da più di 15 anni, non per scelta ma perché non ho mai avuto scelta. In Sicilia non c’erano posti quando io ho cominciato ad insegnare e, non volendo insegnare nelle scuole private della mia provincia (dove la maggior parte delle scuole paritarie non paga gli stipendi, fa firmare la busta paga in cambio del punteggio e dove si entra spesso per raccomandazione) né volendo insegnare nel sostegno, perché ritengo sia un campo troppo delicato per utilizzarlo come “scorciatoia” pur di restare vicino casa, ho sempre lavorato, quindi vissuto, lontano, con grandi sacrifici, come sanno molti altri colleghi nelle mie stesse condizioni.

Le devo confessare che, quando il Governo di cui Lei fa parte ha sloganato ( mi passi il termine visto il precedente petaloso), cioè ha lanciato lo slogan della Buona Scuola (a voi gli slogan piacciono tanto!!), ho creduto che la Sinistra stesse puntato sulla Scuola: bello ho pensato! Forse questa volta ci siamo.

Invece no.

  • Avete assunto gli insegnanti precari (perché non avevate scelta per la possibile sanzione europea) con una implicita forma di ricatto e vi siete spacciati per benefattori.
  • Avete emanato una Legge senza un’idea globale di Scuola né di cambiamento ma avete aggiunto semplicemente posti di potenziamento ad un sistema didattico rigido che non avete avuto il coraggio di mettere in discussione.
  • Avete dato poteri ai Dirigenti Scolastici che devono (dovrebbero) operare in un sistema democratico (quello che, grazie al Collegio Docenti e agli altri organi scolastici, c’è/era nella Scuola).
  • Avete quasi del tutto ignorato le parole democrazia e pensiero critico nella stesura della Legge 107.
  • Avete aggiunto ore di alternanza scuola – lavoro ma mi preme ricordarle, per inciso, che noi formiamo cittadini e non lavoratori.
  • Avete dato la possibilità ai privati di finanziare le Scuole Pubbliche e alle Scuole Private di avere fondi pubblici rischiando cosi’ di aiutare i ricchi a diventare più potenti e ai poveri a diventare piu’ deboli.

Per queste e molte altre ragioni mi impegnerò a raccogliere le firme per il Referendum abrogativo sulla Riforma della Scuola. Forse sarò sola o forse saremo in pochi, allora pazienza, vuole dire che Lei avrà avuto una visione più lungimirante della nostra. O forse no.

Cara Ministra, ho pensato che le varie fasi A, B, C del piano assunzioni e relativa mobilità avessero una sequenza logica. In parte è cosi’ ma in parte no. Gli assunti in fase 0 e A, che vengono prima degli assunti in fase B, poverini, lo sa che, se come me si trovano fuori provincia perché non avevano avuto scelta, ora si trovano immobilizzati fuori o meglio, possono fare domanda di trasferimento interprovinciale solo per ultimi: fase D!? Perché solo per loro vale il vincolo triennale (Cosa hanno fatto di sbagliato?)

Sa che chi come me lavora da tanti anni nel proprio ruolo (esempio insegna Lettere e Latino A051) magari fuori provincia, si trova (e questo, per amor di cronaca, chiarisco che era cosi’ anche prima della sua Riforma) ad essere superato da tutti quei colleghi che chiedono il passaggio di cattedra ( e quest’anno, sperando nel cavallo di Troia della Legge 107, saranno in tantissimi)? Mi spiego meglio: io, che da 15 anni insegno Latino, nei trasferimenti interprovinciali, vengo dopo chi, seppure in possesso di abilitazione, insegna in altri ruoli (alle medie, nel sostegno o addirittura alla primaria) e chiede il passaggio nella classe di concorso della provincia a cui io ambisco! Quindi, chi è già nella provincia dove vuole vivere ha anche il vantaggio di passare davanti a chi lavora da tanto in uno specifico ruolo ma fuori provincia? Ha mai pensato a rivedere questo step? Qual è il mio demerito? Avere lavorato fuori provincia? E il loro merito qual è?

Sa cosa faro’ se non dovessi ottenere il trasferimento nella mia Provincia di origine, dove spero di tornare da 15 anni? Verro’ a Roma a protestare, cosa che forse faro’ da sola, forse faremo in pochi e allora pazienza, vorrà dire che Lei avrà avuto una visione piu’ ampia della mia. O forse no.
Forse saremo in tanti.

Di certo fino ad allora continuero’ ad entrare in classe con entusiasmo, come sempre nonostante la distanza e le ristrettezze economiche, ad insegnare con energia e a ricordarmi che in classe con i miei ragazzi respiro democrazia, cultura e l’ossigeno necessario per ricordarmi che IO SONO UN’INSEGNANTE ITALIANA, io cambio il paese dal basso, dal di dentro, dal cuore di questa nostra bella e, mi verrebbe voglia di dire, perduta Nazione.

Ma no, l’Italia non è perduta, ci siamo ancora noi a tenerla in piedi, noi insegnanti, noi piccoli e operosi, onesti, umili e grandi cittadini.

Una docente di Lettere presso i Licei d’Italia

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5 pensieri riguardo “NON FARO’ IL COMMISSARIO PER IL CONCORSO TRUFFA

  • 11 Aprile 2016 in 20:11
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    Non solo condivido ma ti riporto un passo di quello che tempo fa scrissi ad un altro ministro della nostra Repubblica. Tra molto latro scrissi: …credo che lei sia a conoscenza del fatto che molti insegnanti stanno già lavorando per mantenere in vita questa rantolante Scuola Italiana. Anche coloro a cui molti anni fa è stato chiesto di cominciare a insegnare da precari (altra categoria di “flessibili” appunto), magari andare fuori, separarsi dalle famiglie (non dai loro anziani genitori, ma da genitori giovani lasciare i loro piccoli figli per spostarsi in una sconosciuta città a chilometri di distanza) e così incominciare a inerpicarsi su per infinite graduatorie.
    Lei non crede che anche quello fosse un patto? Perché io credo che quello fosse un accordo, normato da leggi dello Stato e fatto con lo Stato, non con il più bugiardo dei mafiosi. E invece, adesso…?
    Sa ministro, quando penso a questi precari, mi viene in mente la moglie devota di un marito padrone, che dopo averne “abusato” per anni, a un certo punto la ripudia dicendole che è giunto il momento in cui lui deve “svecchiare” le sue abitudini.
    Per questi motivi, se Lei propone ancora una volta un altro patto, credo di poterle chiedere di essere estremamente preciso e di argomentare bene quanto proposto, perché stando alle sue parole si capisce tutt’altra cosa.
    Lei dice che <>. Se sto al significato letterale di queste illuminate parole, la prima cosa che mi viene in mente è che lei vuole almeno tre cose, che io non esito a definire rivoluzionarie:
    La prima è dotare l’intero panorama scolastico di edifici architettonicamente pensati per la funzione che sono chiamati a contenere; ampie aule, correttamente arredate che si aprono su spazi comuni ricchi di verde. Laboratori normalmente attrezzati, e giù fino a bagni, questi dotati di rubinetti con fotocellula (come nel peggiore degli aeroporti) e già provvisti di carta igienica che non dovranno più portare loro da casa.
    La seconda è aumentare gli stipendi del personale della scuola, perché non sono alti. E, come Lei m’insegna, un buon docente, ben attrezzato e ben motivato, non è una spesa inutile ma una risorsa per un paese che vuole crescere.
    La terza è ridefinire le ore degli insegnanti.
    Invece?

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  • 12 Aprile 2016 in 7:13
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    Ti appoggio in tutto! Io insegno spagnolo… E non poteva andarci peggio…dopo 5 anni di nulla hanno istituito il Tfa (che sostituiva le ssis) che PER LEGGE è concorsuale: a numero chiuso CREATO SUL FABBISOGNO a cui abbiamo avuto accesso dopo 3 prove d’esame. NON CI HANNO FATTO USARE SUBITO L’ABILITAZIONE (io avrei avuto una cattedra intera) ma ci hanno fatto aspettare un anno l’aggiornamento delle graduatorie (nel frattempo gente non abilitata lavorava a posto mio anche con quasi stessi anni di servizio). Non è stato lo stesso x il tfa2 visto che loro, anche se messi in coda hanno potuto iscriversi in graduatoria! Poi con i PAS (che erano veramente tanti..) siamo rimasti ancora fregati…e addio ‘posti creati sul fabbisogno’ ! Al concorsone 2012 non c’erano tutte le classi di concorso è poi,anche lì, si sono accettati ricorsi ASSURDI! Nel piano di stabilizzazione NON siamo entrati perché non ci hanno comparato alle ssis (nella mia classe di concorso non c’è nessuno in Gae da anni e i ruoli vagano! ) e adesso, lasciando stare che proprio non dovevamo/dobbiamo farlo xké il tfa era già concorsuale, all’unico canale x il ruolo: IL CONCORSO ORGANIZZATO PER GLI ABILITATI accettano i ricorsi (fatti da sindacati opportunisti e corrotti che x noi non hanno alzato un dito) dei NON ABILITATI ?????!!!! ….ma vaffa……..o!! No! Peggio di così non ci poteva andare! Veramente cornuti e mazziati!

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  • 12 Aprile 2016 in 7:18
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    Scusate i toni… Avrei dovuto essere un po’ più diplomatica…ma la verità è che sono ormai molto arrabbiata, stanca e disillusa…Se dobbiamo protestare protestiamo! Intanto.. vado a scuola. Buona Giornata

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  • 12 Aprile 2016 in 18:23
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    Conosco ogni singolo istante del tuo percorso…lo abbiamo vissuto insieme in veneto, se pur in ordini di scuola differenti… lontane dalle nostre famiglie e stringendo la cinghia quotidianamente!Appoggio e condivido ogni singola parola del tuo pensiero! ci siamo anche noi, le Insegnanti della Scuola dell’infanzia, depositate a fluttuare in Gae da 16 anni e del ruolo neanche l’ombra!

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