Peppino Impastato vive
Peppino Impastato è morto nel 1978, oggi ci parla di lui Salvo Vitale, che gli fu amico e compagno di lotta, e che non ha mai smesso di trasmetterne il ricordo. Vitale è professore in pensione, giornalista, scrittore, a lui si devono i libri Peppino Impastato. Una vita contro la mafia (Rubettino 2008), Arrangiamenti. Rabbia in versi (2006-2011) (Navarra Editore 2011) e Cento passi ancora. Peppino Impastato, i compagni, Felicia, l’inchiesta (Rubettino 2014).
È un bene che i ragazzi abbiano non solo l’occasione di leggere i suoi scritti, ma anche quella di ascoltare la sua voce, pacata, ferma; è la voce di un uomo che ha saputo mantenersi fedele a un’amicizia, a ideali condivisi con le persone migliori della sua generazione, al sogno di una Sicilia rinnovata, consapevole di quali siano i nemici che continuano a minarne le potenzialità, a favorirne il degrado.
La lotta alla mafia non è solo un compito dello Stato, è la necessità di tutti i cittadini che non accettino di rifugiarsi in situazioni di comodo.
Ascoltando Vitale i giovani, non solo siciliani, hanno l’occasione di comprendere la necessità di prendere posizione contro la violenza e la criminalità organizzata, e di capire il ruolo di valori come la cultura, l’informazione, la coerenza, il coraggio.
È un’illusione che ai nostri giorni i ragazzi italiani possano serenamente ignorare le tragedie che hanno segnato la nostra storia, l’esempio di Salvo Vitale è un invito alla consapevolezza, alla riflessione. Solo accettando l’ignoranza e il disimpegno, facendo dell’indifferenza la propria difesa, ci si può illudere di poter fare a meno di assumere una posizione rispetto alle mafie, quasi bastasse guardare altrove per rimanere estranei a quanto di terribile ci propone la cronaca dei nostri giorni, non meno della storia, quasi non dipendesse da noi scegliere lo stile della nostra vita.