Quando guidavano le stelle nel Mediterraneo
Alessandro Vanoli è uno storico che nello scrivere ha poco, per nostra fortuna, dell’accademico, e molto ha del romanziere. Ci riferiamo al suo ultimo lavoro, edito da IL MULINO, nel quale è stato capace di parlare di Mediterraneo con un respiro nuovo, anzi, per dirla tutta, con uno spirito antico, mitico, di cui avevamo bisogno. Quattro sono le navigazioni e tanti gli spostamenti spazio temporali nei quali lo scrittore ci conduce, percorrendo con noi dal passato alla quotidianità un viaggio piacevole, raccontato in modo facile eppure ricco di particolari, paesaggi e riflessioni che vale la pena non perdersi. Lo abbiamo intervistato per avvicinare i lettori ad un uomo che ha uno spessore notevole, tipico del topo di biblioteca, eppure un modo di comunicare (anche nello scrivere) che è piacevole e accattivante. Vi suggeriamo di leggere questo libro e viaggiare con la fantasia.
“Questo è il racconto di un viaggio. Parla di barche, di mare e di coste; di città antiche e di metropoli moderne, di porti ormai scomparsi e soprattutto di un tempo lontano quando le stelle orientavano il cammino.” Un viaggio sentimentale nel Mediterraneo con un esperto di storia mediterranea non è esperienza da poco. Mettetevi comodi e cominciate la lettura, pardon, il viaggio. Le navigazioni che affronteremo saranno quattro: dall’Egeo dei tempi di Ulisse alle coste romane di Ostia, da Cosantinopoli all’Andalusia. E il viaggio non sarà solo geografico ma anche temporale, di porto in porto infatti, ci troveremo sempre in epoche diverse, dalla Atene del V secolo a Cartagine alla vigilia della terza guerra punica. Un macchina del tempo ecco cosa è il libro di Alessandro Vanoli.
Una macchina del tempo per solcare il Mare Nostrum, il vecchio Mediterraneo, per riappropriarci dell’immagine mitica di un luogo di scambi e commerci, di saggezza e gloria. Il Mediterraneo che, a suo modo, era una scelta di un’antica matrice comune, dove popoli e razze per secoli avevano continuato a mescolarsi, fondersi e contrapporsi.
Il professore Vanoli dice che il Mediterraneo ha cambiato suono perché oramai eroso dalla globalizzazione e dalle politiche di un’Europa sempre piu’ settentrionale.
Cosa è oggi il mediterraneo? Cosa è per noi?
Un viaggio potrebbe ricordarcelo.
Alessandro Vanoli, Quando guidavano le stelle, IL MULINO
Ciao a tutti vengo dall’italia