Di Maio a Messina spiega la piattaforma Rousseau e non solo

Incontrare Di Maio fa bene. Mette quasi tutti d’accordo, un po’ come la Raggi. Calmo, lucido e diretto. Viene percepito come un uomo responsabile. Uno con i piedi per terra, il primo Vicepresidente della Camera che si definisce un cittadino qualunque (e ovviamente lo è), un cittadino però che ha studiato, che ha fatto i compiti, che ha scelto di provarci e ci è riuscito.
Di certo si fatica a metterlo da parte. Prende la scena, fa audience, pardon, visualizzazioni ( si parla di piu’ di 100 mila visualizzazioni a post). Di Maio va invitato, di lui si parla e si parla oramai del Movimento 5 Stelle. Per quanto la stampa nazionale sembri in generale volere solo parlare male o quantomeno evidenziare solo difetti e limiti del M5S, bisogna però, nel riferire la loro condotta poltica e le loro scelte, essere corretti non necessariamente d’accordo. E, visto che l’Italia è scivolata al 73° posto nell’annuale classifica mondiale di Reporters sans frontières per la libertà di stampa, a noi, che la stampa nazionale non racconti tutto sul M5S sorge il dubbio. E visto che ieri era il 25 Aprile, per rispetto della libertà e della democrazia, vogliamo riportare questo incontro con Di Maio e con gli altri rappresentanti del M5S, così come è avvenuto.

L’occasione della presenza di Di Maio a Messina
Ieri, in occasione dell’ anniversario dei 10 anni di attivismo del “Meetup Grilli dello Stretto” abbiamo incontrato diversi esponenti parlamentari regionali, nazionali ed europarlamentari del M5S.  Una ricorrenza necessaria per sottolineare, a Messina, la presenza di cittadini in fermento visto l’imminente dissesto della città. In questa occasione, oltre ai festeggiamenti ufficiali del 25 Aprile nella città falcata, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il portavoce del Movimento 5 Stelle a Bruxelles, Ignazio Corrao, hanno potuto conoscere le principali criticità che affliggono Messina e i suoi abitanti; dalla necessità di mettere in sicurezza il territorio dal dissesto idrogeologico alla necessità di garantire la continuità territoriale. “Messina è la porta della Sicilia, il nostro biglietto da visita – riferiscono Valentina Zafarana e Francesco D’Uva, portavoce messinesi alla Regione Sicilia la prima, e alla Camera Dei Deputati il secondo – per questa ragione la città deve tornare al centro delle dinamiche che dipendono direttamente dall’Europa: dall’impiego dei fondi strutturali per l’occupazione alla progettazione culturale. Occasioni spesso andate perdute, forse per superficialità, forse per negligenza. Lo stato di insolvenza del Comune di Messina è un dato di fatto, il dissesto è già una realtà. Messina ha bisogno di verità – concludono – non di elemosine“.
Messina vive tempi duri:  il dissesto annunciato,  il problema dell’acqua, la perdita della capitaneria e la sua posizione sempre a Sud del mondo. Così la presenza di Di Maio a Messina si è trasformata anche in un momento di riflessione politica sulla desertificazione della Città.

Cosa il Movimento 5 Stelle rappresenta per l’Italia
Nel giro di pochi anni, il M5S è diventato la seconda forza politica del Paese. La notizia, che giunga lieta o meno, è comunque una notizia vera. Vera come la faccia di Di Maio davanti a tutti noi giornalisti mentre gli facciamo le domande. Vera come il taglio degli stipendi e la nascita del micro credito per le piccole e medie imprese nato dalle donazioni dei parlamentari grillini, che non fa mai notizia. Come la casa del muratore che si suicidò a Vittoria (paese nel ragusano) nel 2013: casa finita all’asta per un debito e che portò l’allora 64enne Giovanni Guarascio a darsi fuoco in segno di protesta e ricomprata, in parte, con i soldi dei consiglieri regionali del M5S Sicilia.
Sono tante le domande che vogliamo fare al Vicepresidente della Camera, ma aspettiamo pazienti le solite domande degli altri, fatte e rifatte, che continuano a ripetere: sarà lei a candidarsi come leader del Movimento? Chi raccoglierà l’eredità di Casaleggio? Risponde come al solito e sembra un copione ripetuto ma del resto le domande non sono certo nuove, perchè diverse dovrebbero essere le risposte?
Anche Fazio, qualche giorno fa, alla risposta del Vicepresidente Di Maio sul fatto che per alcune scelte politiche sarà la Rete a scegliere in questa nuova era della politica, salta dalla sedia, sembra infastidirsi. La gente non è all’altezza, si pensa (ma non è  detto che lo siano gli onorevoli che ci hanno rappresentato fino ad oggi!).  In ogni caso, aggiungiamo noi, la Rete dovrà scegliere dei volti anche per un progetto di questo tipo, ad un qualunque Partito o non-Partito che sia, servono delle personalità spendibili, che diano al M5S la credibilità e la forza giusta per spingersi più in là, oltre l’immaginario collettivo del dominio di Casaleggio e Grillo. E il M5S di questi volti ne ha già tanti, sono stati battezzati, sono volti che nel web, cioè nella nuova televisione, sono popolari e amati. Direttorio o no, futuro candidato premier o meno, non ci interessa. Non sono queste le notizie che cerchiamo. La notizia è questa nuova era Politica informatizzata.

La Politica 2.0. è la vera novità del M5S. Non solo perché in tempi non sospetti il M5S era presente in Rete, con il Blog di Beppe Grillo e successivamente sui Social, ma perché da subito si è rivolto direttamente e in modo affascinante ai giovani cittadini e futuri elettori, che dalla Politica erano stati ignorati. Li ha sempre informati, gli ha parlato nelle forme e nei tempi giusti. Il M5S ha inventato un nuovo linguaggio della Politica che facilita, che avvicina. La nuova generazione dei nativi digitali propende per il M5S, inevitabilmente. Inoltre la neonata Associazione Rousseau è di certo la novità politica della nostra Repubblica. Non solo permette agli attivisti di partecipare alla stesura delle leggi ma mette a disposizione una rete di utili documenti in condivisione per accelerare, districarsi e pianificare le varie attività politiche sul territorio.  É il nome del filosofo francese, teorico della democrazia diretta che Casaleggio aveva immaginato di poter realizzare grazie agli strumenti informatici e a Internet. Una piattaforma web creata dal figlio del fondatore del M5S dove iscritti ed eletti si confronteranno e porteranno avanti il loro progetto politico. Casaleggio aveva studiato a fondo questo luogo collaborativo online dove «poter scrivere  leggi, votare per la scelta delle liste elettorali o per dirimere posizioni all’interno del M5S».
Ecco cosa ha lasciato scritto Gianroberto Casaleggio a proposito dell’Associazione Rousseau #NonMolliamo:
Credo che questa piattaforma possa svilupparsi all’interno di un contesto senza scopo di lucro in modo che possa essere supportato da tutti voi, accelerare gli sviluppi richiesti da molti e permettere votazioni più frequenti sui temi importanti per il MoVimento 5 Stelle. A questo scopo, in attesa della costituzione di una Fondazione, con il coinvolgimento di esponenti del MoVimento 5 Stelle, l’Associazione Rousseau, di recente costituita, fungerà da battistrada per implementare lo sviluppo degli strumenti di democrazia digitale e aiutare il MoVimento 5 Stelle a crescere ancora. Sarà a questa Associazione per ora, e successivamente alla Fondazione, che Casaleggio Associati metterà a disposizione gratuitamente tutta la piattaforma di Rousseau sviluppata fino ad oggi

Il Rispetto delle Regole.  Il rispetto delle regole non fa notizia lì dove le Regole, le Leggi sono osservate. Dovrebbe essere una ovvietà, purtroppo non lo è. In Italia, e i fatti del quotidiano purtroppo non lo smentiscono, la Politica italiana da tempo ha eluso le regole e perso la vergogna. Dobbiamo tristemente ammetterlo. E la  presenza sulla scena politica di qualcuno che lo sottolinei non fa male. Quelli del M5S si danno delle Regole che non trasgrediscono. Regole che, per chi ne è fuori, appaiono troppo rigide, forse, e magari saranno anche regole discutibili ma di certo regole necessarie per contenere le tentazioni naturali e prevedibili degli uomini che si avvicinano al potere. Sembrerà assurdo, ovvio, intanto ci manca in Italia un partito esemplare in tal senso. La presenza, nella politica italiana, di persone veramente nuove, di energie che si dichiarano “pulite” e, almeno fino ad oggi, non sono mai state smentite, che non solo si danno delle Regole ma le rispettano a nostro modo fa la Notizia. L’abbiamo dimenticato, trascurato non valorizzato. Questa è la novità che rivoluziona un sistema politico malato da decenni. Il rispetto e la vergogna.

Ci preme tirare delle conclusioni.

L’Italia vive un momento di straniamento, di disillusione. Forse il M5S, con tutti i suoi limiti porta con sé la virtù di avere riacceso una fiamma, anche negli altri partiti. Ha risvegliato gli animi inerti e canalizzato la rabbia di molti facinorosi. Perché non dare atto che questo, almeno in parte, sia avvenuto?
Mi sembra che la linea della Palma per dirla con Sciascia si spostinsempre più a Nord e ormai abbia superato Roma, non permettiamolo più.
Siamo impreparati a quello che definiamo pensiero divergente. Basta con i pensieri già pensati. Proviamo ad ascoltare chi ha una nuova idea di Paese e di economia. Magari possiamo non essere d’accordo ma cerchiamo di capire cosa una nuova generazione vorrebbe per se stessa. Parliamo dei programmi e delle idee, non rimpiangiamo ideologie che nei partiti di oggi non esistono più. Le soluzioni ai vecchi problemi non è detto che siano quelle che abbiamo ipotizzato fino ad adesso. Proviamo a pensare che possa esserci un modo diverso, forse antico, di certo diverso dal contemporaneo, di vedere le cose. Se non lo comprendiamo facciamo domande, ascoltiamo non cerchiamo di chiudere la bocca a nuove forze politiche. Chiediamoci cosa di buono, se non in assoluto, almeno parzialmente, questo sistema stia portando.

No? E’ triste pensare che se lo fanno devono avere per forza uno scopo o che sarà un complotto della Casaleggiuo Associati o una nuova dittatura del Fuhrer Grillo. Se il M5S fa demagogia cosa sono gli 80 euro elargiti da Renzi? E la sua presenza, imposta anche alla vera sinistra, non somiglia forse ad una dittatura?

Non sono d’accordo con te ma darei la mia vita perché tu possa esprimere la tua l’opinione

 

 

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